Vedo in giro smarrimento e inquietudine sul mondo che cambia troppo velocemente per i nostri ritmi. Cambia la politica, l'economia, la tecnologia, la società civile, i costumi. Cambiano le relazioni tra gli Stati nel contesto globale; e anche qui vengono a mancare molte sicurezze, consolidate dalla fine della guerra mondiale.
Da oltre dieci anni -a partire dalla grande crisi del 2007 (i due mandati di Obama e questo di Trump)- siamo all'interno di una curva a gomito nelle relazioni internazionali e nelle relazioni in genere.
Abbiamo meno solidarietà atlantica e meno Europa. Si fa forte il peso di Cina e Russia. Si consolidano di nuovo i nazionalismi, che in molti oggi chiamano sovranismi e populismi forse per non evocare fantasmi. Aumentano intorno a noi e dentro di noi la violenza e l'insofferenza. Anche perche', stando dentro la curva stretta del cambiamento e percorrendola a velocità elevata, il panorama scorre troppo in fretta per fissare immagini nitide.
Vorrei rassicurare chi legge: non è tutto sotto controllo, ma è tutto abbastanza normale. Abbiamo avuto in Europa una lunga stagione di quiete e speranza dopo una grande tempesta e molti hanno pensato che potesse durare per sempre. Ma la storia ha ricominciato a correre, e turba le nostre abitudini e gli equilibri interiori.
Senza scomodare eventi lontani, come la caduta dell'Impero Romano, possiamo pensare alle rivoluzioni della fine del '700 (americana e francese); ai sommovimenti dell' '800, che hanno cambiato i connotati all'Europa; al '900 "breve", che ha sopportato due guerre mondiali, la rivoluzione russa e la caduta del muro di Berlino. Più in generale, tutta la Storia umana e' un susseguirsi di colpi di mano, interessi contrapposti, prove di forza. In sintesi manifestazioni di egoismi.
Guardato da lontano, e con l'aiuto di occhiali onesti, tutto questo è abbastanza normale. Solo che, in questi 70 anni tranquilli, siamo diventati più ignoranti e più miopi. Assuefatti alla stabilità e da essa dipendenti. E nel dopoguerra sono nate tre generazioni, a partire dalla mia, che -certo cresciute in conoscenze economiche e tecnologiche- si stupiscono di cose che i nostri nonni avevano ben chiare nel loro bagaglio mentale. E davano loro molta forza.
Per esempio: c'è una necessaria simmetria tra diritti e doveri: abbiamo esteso solo i primi; la ricchezza si crea tirandosi su le maniche e lavorando sodo: molti pensano di trascorrerla divertendosi ; le certezze stanno dentro di noi e così il coraggio: non fuori; occorre investire in una famiglia stabile, in buone relazioni di vicinato, esercitare la solidarietà, rispettare chi ha esperienza. Bisogna fare e non delegare, e fare senza ritardo. Non possiamo aspettarci da terzi quello che non facciamo noi, ecc. Potrei andare molto avanti su questa strada, ma mi fermo per sintesi e per evitare pedanterie. Mi basta rendere l'idea.
Quindi non dobbiamo avere paura del cambiamento in atto, ma possiamo irrobustisci e darci coraggio l'un l'altro. Il mondo non si fermerà per ascoltare i nostri lamenti, ma noi abbiamo modo di aspettarlo a piè fermo, con la nostra forza d'animo. Con più addestramento all'inaspettato e alle difficoltà.
E' una piccola cosa questa, come vi avevo preannunciato. Una "scheggia" di pensieri brevi. Ma, forse, puo' contribuire a farci capire la direzione verso la quale guardare per investire le nostre energie. E non avere paura.
Leggete e moltiplicatevi.
Massimo Occello